Filosofia?

Nel panorama indiano non è presente un termine che corrisponda all'indagine filosofica come è concepita in Occidente. l corrispettivo indiano di filosofia è darśana, derivante dalla radice verbale dŗś che significa “visione”, cioè sostenere una tesi da un certo punto di vista. Questo termine viene applicato alle sei scuole di pensiero ortodosse sviluppatesi nella tradizione indiana dal III secolo a.c. al IV secolo d.c.

La conoscenza non è intesa come il traguardo supremo, ma un mezzo per conseguire la felicità. Questo concetto varia a seconda delle filosofie, come ad esempio la fine del ciclo delle morti e rinascite (moksa).

Una differenza fra le filosofie dell'India e quelle occidentali è che nella visione indiana non viene data così tanta importanza alla sapienza di per sè, ma al fatto che la sapienza è in grado di portare l'uomo al di là della sofferenza.

Nonostante le risposte delle filosofie dell’India a questa domanda “Chi sono io” sembrino differire, sono di per sono motivate dalla stessa esigenza: la realizzazione del Sé, che coincide con l’affrancamento del doloroso e continuo divenire del ciclo delle rinascite, il SAMSARA.